....giro giro tondo...
le chiacchiere,
le risata
:
sembra una gita
e
poi la strada inizia a salire
decisa
gli ulivi cedon il passo ai castagni
"sembra di andare ai Bertocchi",
dice il babbo
sì,
è così babbo,
sembran i nostri monti
...
forse
è per questo che ci sembra,
ogni volta,
di riconoscer casa,
o
forse
è
perchè
il sussurrare dei pini
sembran dirci
"benvenuti"
o
forse
è
perchè
casa
è
dove il cuore si emoziona
forse,
ma non lo sappiamo
con certezza,
quel che sappiamo
è
che quando il destriero si ferma,
taccion
le risa,
taccion le chiacchiere
rimane solo il silenzio
il silenzio,
un sussurro
ed
un pugno nello stomaco
e
la gola di nuovo si chiude.
ma non importa,
perchè è giusto così,
perchè bisogna andare,
comunque,
nonostante tutto
...
ed
andando ,
il silenzio che ti abbraccia
diventa urlo,
in una chiesa,
diventa
silenzio che urla
e
urla
e
canta
:
giro giro tondo
era la primavera-estate del 1944.
un giro tondo di bambini,
mani nelle mani,
festeggiano la fine dell'anno scolastico
bambini,
bambini che sognavano
:
" vorrei diventare vecchio come mio nonno"
"vorrei vedere il mare"
vorrei girare il mondo"
"vorrei fare il pilota"
"vorrei...
vorrei...
vorrei..."
davanti a quella chiesa
c'era vita,
c'erano sogni
giro giro tondo,
casca il mondo,
casca la terra
tutti,
tutti,
tutti
giù per terra
quei bambini,
davanti a quella chiesa
furono
tutti uccisi,
massacrati,
insieme ad altre centinaia di persone,
dai nazifascisti
ed ora il silenzio lo puoi quasi toccare,
lo tocchi negli occhi
di tua madre e tuo padre,
lo tocchi,
ti avvolge
come la nebbia .
ti tocca quel silenzio
ti tocca
entra in te,
ancora una volta
entra in te.
"mamma,
se vuoi torniamo indietro"
"no!
piango,
ma son contenta d'esser qui,
piango perchè penso a cosa hanno patito,
a quanto hanno sofferto,
piango perchè penso a quel che qui è successo,
piango perchè penso a quello che potrebbe succedere
ancora.
Mia re che ag venesen tòt,chè
mia re feg vni al scol
mia re fè veder
mia re cl'a zenta la vdesa,
cl'a capesa,
zig ma son contenta d'eser chè.
(bisognerebbe che venissero tutti ,
qua,
bisognerebbe far venire le scuole,
bisognerebbe
che le persone vedessero,
che capissero,
piango,
ma soncontenta d'esser qui)"
sì,
perchè in questo piccolo angolo di mondo
il silenzio
racconta di uomini,
donne,
bambini ,
il silenzio qui racconta
...
e
lo fa
passando attraverso uno sguardo
in una lettera ,in una spilla
in un anello od un cappello
lo fa in una bambola trovata stretta tra le braccia di una bambina,
in un abito nuovo nascosto da una ragazza
o in una sveglia che interruppe
il suo tictac
quando il mondo finì
il silenzio,
in questo luogo,
racconta,
non si stanca mai.
come non si stanca quella strada
che ancora ci aspetta
come una promessa
questa strada che si arrampica,
e
che,
nel silenzio,
racconta di una via crucis
racconta di Cristo
e
degli uomini,
di un sacrificio
dell'amore
questa strada che si arrampica
e
che
alla fine
mantiene
la promessa
e
sussura
tra i pini,nel vento
con la nebbia che ti avvolge
che
sì,
sì,
sì,
c'è speranza
che fin quando nel silenzio sapremo raccontare
queste storie
ci sarà
speranza
se sapremo portare in noi quei nomi,
le risa di quei bambini,
il loro cantare spensierato
:
gira gira tondo
...
se ricordando il silenzio
sapremo proteggerli
non ci sarà
più vento tanto forte da spezzare
i
sorrisi
perchè
laggiù
c'è
il mare,
laggiù ci sono sogni,
laggiù
c'è vita
laggiù,
davanti a quella chiesa,
c'è una giovane mamma
che dice ai suoi piccoli bambin,
mentre leccano un gelato
:
"immaginate...
immaginate...
immaginate..."
ed
immaginando,
in un sussurro,
spiega loro
che
errore,
che orrore
immane
è
la guerra.
sì,mamma
dovevamo venire,
sì,mamma
dovremo
tornare ancora
e ancora
raccontare il silenzio