le fatescappate




Le fate scappate è un piccolo mondo tra montagne e boschi incantati dove,con carte,stoffe,perline e merletti ,le fate danno vita ad allegre magie...


Montese.Modena.Italy

sabato 26 dicembre 2020

E' natale

 È Natale, un Natale diverso, ma è Natale...

Il muschio, le lucine e il profumo di neve nell'aria...È Natale

E tu ci se..e non solo nelle foto che abbiamo sfogliato insieme, non solo nei nostri cuori,nei nostri ricordi.

Io ti ho visto, oggi, seduto vicino alla stufa, guardare i tuoi nipoti orgoglioso, ti ho visto ridere come  sai fare  solo tu.. ti ho visto ridere ballando  sobbalzando in te stesso  .

Ti ho visto e non puoi  dire che non c'eri.

C'eri eccome.

Eri nei nostri occhi, 

Eri negli occhi e nelle mani di Carlo che ci ha mostrato orgoglioso le sue uova..e senza troppe parole sa amare

Eri negli occhi di Marta che col suo essere delicato e lieve, ti e ci ha accarezzati , senza farsi vedere, proprio come fai tu .

Eri negli occhi di Licia che regala leggerezza, sorrisi..e presenza

Eri negli  occhi di Guido che non ti ha mai visto, ma ti riconosce e che,mentre soffiava l'aria con il SUO soffione,ti faceva ridere ballando e sobbalzando  in te stesso..eri nelle sue mani che si muovono come le tue.

Eri con me, con Valeria e la mamma che  tra un sorriso ed una lacrima non ti lasciamo andare via,  perché sei dentro di noi come lo è la vita..e in questi giorni forse ci sei ancora di più, perché tu sei il Natale. 

Ed allora in questo Natale diverso io continuo a dirti grazie perché non te ne vai e continui a sorridere ballando e sobbalzando in te stesso. Perché tu ci sei ed in questo Natale diverso, continui a raccontare che per amare e  camminare   non servono troppe parole, non serve spingere, che per amare e camminare serve esserci.

E grazie per avermi donato loro che sono il regalo piu prezioso.



domenica 17 maggio 2020

Domani con noi, viola ribelle









Sono passati due mesi, una settimana, un giorno, una vita... E domani ripartiamo...o almeno a provaremo a farlo..ed io scrivo.
ne ho bisogno per capire, mi serve per mettere ordine.
Abbiamo tentato di riempire questi giorni di poesia e speranza
Per non permettere al nostro cuore di smettere di immaginare.
Abbiamo riscoperto il valore della lentezza, la bellezza delle albe e dei tramonti
Abbiamo cucinato e pianificato
E Ci siete mancati
Abbiamo visto il mondo fuori germogliare, e fiorire: lo abbiamo visto davvero.
Abbiamo camminato
E Ci siete mancati
Abbiamo annusato l'aria meravigliate
Abbiamo avuto momenti di scoramento e le nostre querce secolari ci hanno sollevate.
E Ci siete mancati
Abbiamo giocato con le mani e coi pensieri.
Già i pensieri...
Questa assurda bufera che ci è piombata addosso ci ha fatto pensare, pensare tanto.
E qualcosa, con presunzione, forse, lo abbiamo capito
O forse no.
Sono passati due mesi, due settimane, un giorno o una vita e qualcosa è cambiato dentro di noi, attorno a noi e lo sarà per sempre.


È forse con presunzione, ma qualcosa crediamo di averlo capito.
Son passati due mesi una settimana o un giorno E questa  bufera che ci è  piombata addosso ci ha regalato tempo che non avremmo mai immaginato di poter avere e ci ha tolto tempo che speravamo di avere.
Abbiamo fatto la mamma, in un modo che non credevamo di poter avere ed è stato bellissimo.
Ogni mattina, quando Guido aprendo gli occhi ci sorride, ogni sera quando Guido si addormenta tra le nostre braccia sereno il cuore si stringe perché consapevole del dono enorme che abbiamo avuto..
Il cuore si stringe e la mente vola e i pensieri si agitano

Questa bufera che ci è piombata addosso ... scriviamo per capire e lo facciamo qui per urlare e magari piangere e magari per accettare questi due folli mesi.

e ti chiedo scusa, già da ora.

Tu non saresti  stata d'accordo, mi sa che non sei per nulla d'accordo, lo so.

Tu sei un'anima lieve, timida e leggera come neve o come il petalo di viola, quelle timide, che sbocciano a primavera, quelle che ti piacciono tanto...
e l' esser anima di sottobosco forse è la cosa che ci rende simili.
Perché  noi siamo sempre state così diverse.
Tu come una ballerina classica, io anfibi e pogo, tu camicia bon ton, io grunge...

Ogni mattina e ogni sera in questi due mesi, ti ho pensata.
Ho cercato di immaginare cosa possa voler dire sentire un calore così immenso ed esserne privati. E come si faccia poi a continuare a sorridere..E non ho potuto.
il cuore non regge un pensiero così.. sentivo solo lacrime scivolare sul viso..mentre tu hai continuato a sorridere per una vita
E a farlo con gentilezza
 In questi due mesi ho così desiderato abbracciarti e ringraziarti.
Per tutto. Per i tuoi passi lievi. Per le tue mani. Per le tue parole .
Per quel tuo esserci sempre e comunque. Anche in questi due mesi folli. In questi due folli mesi tu mi hai insegnato tanto
In questi due mesi ho capito che essere ribelli vuole dire essere gentili.
Ho capito che non serve urlare per farsi sentire, che la gentilezza è  un  valore non un ornamento . Che é  nelle piccole cose che si nasconde dio e la bellezza
Ho capito che nella vita capitano tante cose, ne capitano delle bellissime e altre molto meno , ma è vita e che si deve guardare insieme non a frammenti.
Ho capito che lo si deve fare guardando i fiori e che i fiori si coltivano nel cuore..E tu hai coltivato viole delicate e ribelli.
Ho capito che nella vita ci sono priorità e che il cuore sa da sé quali sono, se lo si ascolta. Ho capito che amo perdutamente il mio lavoro e le persone splendide che grazie a lui ho conosciuto...il mio lavoro è meraviglia e le mani, le mie non lo devono dimenticare mai..tu me lo hai insegnato, mi hai insegnato che le mani possono cucire amore, operare meraviglia e rendere grandi le piccole cose.
Ho capito che nella vita non restano i segni di chi spinge ma di chi accarezza e di quelle carezze il cuore non si dimentica..E  ho capito che se ami quello che fai,ogni più piccola cosa che fai, anche nelle bufere si può tentare di nuotare.
Questa bufera mi ha resa diversa per sempre perché è cambiato tutto.
Ho avuto paura ed ho paura perché ho capito che la vita è un attimo, che noi ne siamo responsabili . La vita è un attimo e le cose che la rendono diversa, importante sono i sorrisi e le persone.
Ho capito che in un secondo tutto può cambiare e tutto quello che prima era scontato un attimo dopo non è più.
Ho capito che è successo qualcosa, che tu hai fatto la valigia e te ne sei andata.
Ma non so dove. Ancora nella mia mente sto rivivendo il momento in cui potrò venire a Bologna ed abbracciarti..
È forse cosa è successo non l'ho capito.
Questa bufera mi ha portato via te, prima che Io ti potessi abbracciare . Sapevo che saresti partita..ma speravo di fare in tempo.
Ed allora ho imparato un'altra cosa:che nemmeno questa bufera che ci è piombata addosso ha tenuto lontani i nostri corpi, ma non il cuore.
Questa maledetta bufera mi ha impedito di salutarti come avrei voluto, ma non l'ha impedito a te.  Te col foulard blu e la collana mi hai salutata .te una roccia vestita da ballerina hai saputo abbracciarci tutti e salutarci con una delicatezza che non si può raccontare.
No, zia all'amore non ci sono limiti
Tu ribelle gentile mi hai insegnato che all'amore non ci sono limiti
E che non si deve chiedere permesso per amare..
Sono passati due mesi, una settimana, un giorno, una vita... E domani ripartiamo...o almeno a provaremo a farlo..ed io scrivo.
ne ho bisogno per capire, mi serve per mettere ordine. E ti chiedo scusa
Tu al presente, perché non esiste passato.
Per l'amore non c'è passato e da me non te ne vai.
E domani sarai con me..non mi telefonerai


per chiedermi com'è andata..ma ci sarai e non dimenticherò le viole e sarò ribelle e ti dirò grazie. Grazie per tutto e lo farò abbracciandoti.




giovedì 19 marzo 2020

Le mie querce








Oggi
   Le mie querce 




Oggi è la festa del papà.
Oggi torniamo a scrivere dopo tantissimo tempo.
Sono successe tante cose dall'ultima volta che lo abbiamo fatto
alcune incredibilmente belle, altre meno .
8 mesi e qualche giorno fa è arrivato Guido.
Quando  abbiamo scoperto che una vita era in viaggio in noi, non abbiamo avuto dubbi, fosse stato stregone ,sarebbe stato un Guido.
Noi abbiamo avuto due persone enormi a farci da babbo.
Una,
il nostro Babbo e il suo nome lo veste già Carlo
l'altra il nostro Nonno Guido
Dei nostri due babbi vi abbiamo già parlato tante volte, ma oggi abbiamo bisogno di parlarne ancora
...
I nostri due babbi ci hanno insegnato una cosa bellissima: l'amore ...
l'amore che parla attraverso gli occhi, le parole, i sorrisi e le mani.
Il nostro meraviglioso nonno era nato nel 1910
Fu chiamato alle armi e dovette partire lasciando a casa una bimba piccola, nostra mamma...nel '42 ebbe un breve congedo,
era nata la sua seconda bambina, la zia Gabriella...qualche giorno per abbracciare le sue due bambine e ripartire...qualche giorno e poi nuovamente via con il cuore stretto in un magone e via.
Nuove strade si sarebbero srotolare sotto ai sui piedi, tanti paesi e troppe cose brutte avrebbero visto nuovamente i suoi occhi.
Venne catturato in un paese del nord Europa .. venne fatto prigioniero..
Poi trasferito in un campo di lavoro.
I suoi occhi videro la bassezza dell'uomo..ma nel suo cuore le sue bambine continuarono a farlo sperare.
E non si arrese e, con quel cuore sorridente, ordinò alle mani di giocare..e nella mente iniziò a raccontarsi una favola: quel brutto sarebbe finito
:
Si improvvisò falegname, barbiere maniscalco.. fece di tutto,di tutto pur di tornare..
 ci credette tanto in quella favola di legno , ferro, forbici e colori. Ci credette con il cuore con la mente e  con i sorrisi..ci credette così tanto da non pensare a nulla se non alla sua famiglia, alle sue bambine..ci credette follemente.
La guerra finì
Lui arrivò a casa dopo tanti mesi, nessuno oramai ci credeva più:
erano già tornati tutti,
i vivi erano tornati tutti,oramai.
poi in una mattina calda l'Arduina arrivò corredo dalla nonna: " Ghe  Guido...ghe Guido!!"
Nessuno credeva più nelle favole, dopo la guerra.
.ma il nonno non ha mai smesso di crederci..
E a piedi è tornato dalle sue bambine e dalla sua donna
E  nemmeno dopo ha smesso di crederci.
Mai, neanche quando la vita ha continuato a picchiare duro.
Mai.
Il nostro Nonno credeva nei sorrisi nell'amore e nelle mani.
Ci ha creduto sempre e ci ha insegnato a crederci.
Il nostro Nonno non ha mai permesso al suo cuore di ospitare la bruttura. Il nostro Nonno credeva alle favole
 Ecco perché Guido porta il suo nome

E poi il nostro Babbo.
Quanto ci manca il nostro Babbo.  Quanto lo pensiamo in questi giorni.
Quanto che non lo possiamo né sappiamo dire .
Avremmo tanto bisogno di parlare con Lui, di sentirci dire che tutto finirà..o semplicemente di stare lontani e vicini, in  silenzio a guardare sbocciare un fiore o germogliare un melo..o a domandarci se ci siano sforacelle nel bosco
A guardare Pippi la somara o Topi il cane o, immaginare un gioco da costruire per il suo quarto nipotino
...lontani e vicini con Guido ad imparare la vita...
Pensarlo oggi e stringere forte Guido,dicendogli che finirà
Guardare con Lui una quercia e dirgli anche il tuo splendido nonno la guarda..tutto finirà
Con il nostro Babbo vicino ci siamo sempre sentite al sicuro.
Non abbiamo mai avuto paura nemmeno quando è arrivato dicembre a portarcelo via.
Con lui abbiamo sempre sentito la vita vivere.
Sempre.
Lui credeva nella vita anche quando sembrava impossibile crederci e le sue mani ce lo sapevano dire..in silenzio in quel dicembre intrecciava ghirlande, ci diceva come piantare rose nelle patate per vederle nascere a primavera, ci spiegava il potere degli alberi e lo faceva sorridendo.
Il nostro Babbo amava la vita e ci credeva. Le sue mani lo facevano.
Con un sorriso anche quando a noi scendevano lacrime.
Il nostro Babbo credeva nella poesia della vita.

Oggi che è la festa del papà noi stringiamo forte il ricordo dei nostri due babbi ..E facendolo li raccontiamo a Guido
Gli raccontiamo che la bellezza è nei dettagli, che nei sorrisi c'è la speranza, che le favole salvano,se ci credi e che le mani,quando credono nei sogni , tessono vita.

Oggi che è la festa del papà pensiamo a loro e di loro raccontiamo a Guido ed al suo Babbo che
è e saprà essere una quercia.