le fatescappate




Le fate scappate è un piccolo mondo tra montagne e boschi incantati dove,con carte,stoffe,perline e merletti ,le fate danno vita ad allegre magie...


Montese.Modena.Italy

sabato 3 marzo 2018

il vento che muove...



 eravamo incerte, non sapevamo se raccontarla questa piccola gita
...
ma forse è una bugia questa,
sapevamo che l'avremmo raccontata,
non sapevamo quando, ma sapevamo l'avremmo fatto
semplicemente
perchè
DOVEVAMO FARLO,
perchè 
BISOGNA ANDARE


e
 ve la raccontiamo ora
ora che 
fuori nevica
noi ce ne stiamo a casa a guardar la neve scendere giù

lo facciamo  oggi
se
 un pochino ci conoscete,
sapete perchè
...

qualche settimana fa, prima che tutta questa neve iniziasse ad ammorbidire i contorni siamo andate a cercar la primavera,
siamo scese a valle 
e,
ad un tratto,
 il nostro destriero
ha cambiato strada,
la morbida campagna reggiana  si è aperta davanti a noi
...


dove ci porti?
perchè?

a CASA CERVI 

perchè devi vedere devi sapere devi raccontere 


ad accoglierci c'è lui
un babbo,
Alcide,
cui hanno ucciso 
7 FIGLI
 



Gelindo
Antenore
Aldo
Ferdinando
Agostino
Ovidio
Ettore
 7 fratelli dai nomi antichi,
con idea nuove
anche ora

nomi antichi,
 forse.
eppure,
in quella loro casa
ci sembra di sentir parlare di noi,
della nostra storia

di una storia che già ci è stata raccontata,
solo con un finale diverso 

 

sì, una storia simile,
e
dentro quella casa lo capiamo davvero,
capiamo di quanto,
 nonostante gli anni passati, nonostante i chilometri di distanza,
nonostante non ci siano montagne, ma colline,
la loro storia sia dentro di noi
 :
sia la nostra

lo capiamo quando vediamo quei loro frammenti di vita


simili ai nostri
a quelli che i nostri nonni sfioravano con mano leggera,
perchè sfiorando quegli oggetti


 sfioravano
 le loro vite,
i loro passi,
le loro paure,
le loro lotte,
i loro ricordi,
il loro passato,
il nostro futuro




 lo capiamo
e
 se
 chiudiamo gli occhi riusciamo addirittura a vedere i monti,

questa finestra si affaccia sui monti,
i nostri

 

sì, 
su quei monti 
dove siamo andate,
dove 
il nostro babbo,
 in un sorriso ha detto
:
" ecco,
 pupà l'éra con Armando Canèla,
pupà l'éra ché "



 


ed
è
proprio così,
questa pianura parla anche di noi






 perchè non parla di un luogo,
ma di un 'idea

perchè 
non parla di distanze,
di confini,
di diversità,
di sbarre

parla di 
unione,
ugualianze,
di
libertà 


 parla di sogni,
 di lavoro, 
di 
preghiere e rivoluzione
di un "padre nostro" e di una falce
parla di campi da arare
e
 passi da camminare

parla di noi
parla di paura,

parla
di
vigliacchi squadristi 

portatori di nera morte
difronte
a
   schiene diritte, 
sguardi fieri,
idee
portatrici di sogni
e
vita
 
 In quel vecchio che continua a guardare il mondo con un sorriso,


 in quel vecchio che ci saluta,
in quel vecchio che porta sulla giacca
7 medaglie d'argento,
che porta  sul petto 
7 figli uccisi dai fascisti



c'è la nostra storia, 
il nostro passato,
il nostro futuro




perchè  il vento che
muove
 quella 
 bandiera tricolore,
ciò
che le permette di  sventolare 
è
libertà,
quella libertà nata
sui monti di Montefiorno,
nelle pianure di Reggio,
a Sant'Anna di Stazzema,
a Marzbotto
su questi nostri monti,
in tutti i luoghi che hanno visto uomini liberi sognare,
e
farlo
in grande,
sognare non per paura
 ma 
per coraggio,
il coraggio 
di
lottare 
contro uomini vestiti di nero

il vento che la muove
è
un vento
libero e colorato
è
il vento della libertà
 



















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