che bel giorno,oggi!
il cielo blu,
il sole,
l'aria frizzante
e
la neve
...
e
quelle semplici parole:
Buongiorno, Buon 25aprile
Buona Liberazione!
oggi, che bel giorno!
Ci son giorni che fan sorridere,piangere, sperare, emozionare ed arrabbiare
Giorni che non si possono dimenticare,
mai in nessun giorno
giorni in cui i ricordi si confondono con le lacrime ed i sorrisi
giorni in cui lo senti , lo capisci che nulla è scontato.
nulla è scontato,
nulla,
neppure decidere di andare via,
in città,
per incontrare un'amica che non si vede da tanto,
per incontrare un'amica che non si vede da tanto,
nulla è scontato.
non è ovvio alzarsi e poter decidere cosa fare,
non è scontato
non aver paura delle bombe,
non aver paura di morire,
non è scontato non dover tremare,
non dover scappare
non doversi nascondere
non è scontato poter scegliere
non è scontato potersi sedere al tavolino di un bar, davanti ad un caffè,
con il sole che leggero sfiora il viso ,
sedersi
in un giorno di aprile
al tavolino di un bar a parlare di Bertoldo e di un bonsai,
di amori e politica.
non è scontato non provare paura nel farlo.
non lo è
e mentre passeggiavamo,
con lei,
in questa bellissima città,
con lei,
in questa bellissima città,
che nel cuore sentiamo la nostra città,
nella nostra mente passa un pensiero veloce
...
no,non è scontato,
no, non lo è
...
...
passa un pensiero veloce,
cambian i colori,
e
la mente da questa Bologna ridente,
per un attimo se ne va
...
...
la mente fa un salto indietro
a 71 anni fa, o quasi
no, nulla è scontato .
e la mente,
per un attimo,
li vede quei palazzi feriti, distrutti,
bombardati
e
scappa,
scappa,
da lì,
la mente scappa via veloce da lì,
più in fretta che può
se ne va,
se ne va,
butta due stracci nella borsa ,
saluta gli amici, i parenti
e
scappa
non può stare lì,
non può
scappa via,
la mente piena di paura
via se ne va,
se ne va dove crede di trovare pace o almeno un brandello di essa,
dove non bombardano con tale forza,
dove forse la guerra è un pò più lontana
via, via, via
via, via, via
via da qua
...
e la mente,
da Bologna se ne va,
e
vola
vola tra i monti dell'Appennino
vola in un luogo da noi visitato in un giorno di sole,,
in un giorno di aprile,
in un giorno di musica e festa
qualche anno fa
qualche anno fa
...
ma non c'è musica, non c'è festa, non c'è gioia
nel volo di oggi
...
...
nel volo di oggi ci sono sgomento e paura
e,
come in un film ,
come in un film ,
ci sono una chiesa, alcuni casolari, un bosco ...
come in un film
c'è Marzabotto
c'è Marzabotto
...
e
ci sono quelle borse frettolosamente preparate,
le valige degli sfollati,
fuggiti da questa bella città,
per cercare riparo dalle bombe
e
dalla guerra
ma non c'è musica, non c'è festa, non c'è gioia
in questo volo
tra questi monti,
divenuti ancora una volta,
trappola,
in questo film
c'è sgomento,
c'è
paura
e
ci sono loro
loro,
maledetti uomini neri
e
c'è lei,
la morte
"erano le nove del mattino di quel 29 settembre
-ha raccontato Lidia Pirini che allora aveva 15 anni-.
Sentimmo gli spari,vedemmo il fumo degli incendi, ci rifugiammo in chiesa ...
don Marchioni cominciò a declamare il rosario...
gli spararono ai piedi dell'altare...
quando loro entrarono volsi lo sguardo, avevo paura di guardarli in faccia... dentro tutti urlavano, specie i bambini...
ci incolonnarono e ci portarono al cimitero, scardinarono il cancello con i fucili perchè non riuscivano ad aprirlo...
ci ammucchiarono tra le lapidi e le croci di legno, si misero in ginocchio per prendere la mira, sparavano con mitra e fucili.
Fui colpita alla coscia destra, svenni per il dolore...
Quando mi ripresi, mi accorsi che addosso a me c'erano degli altri.
Erano morti e non mi potevo muovere.
Avevo proprio sopra un ragazzo che conoscevo, era rigido e freddo...
Venne la sera, venna la notte... intorno a me sentivo i lamenti di alcuni feriti...
Passò tutto il giorno dopo, sino al pomeriggio.
Finché arrivò un uomo a cercare i familiari .
lo chiamai e i mi venne vicino. " Tutti morti", disse, "moglie e figli, tutti morti" .
" ci fecero uscire, loro si erano messi ai lati della porta e facevano venir fuori tutti. Li picchiavano, ridendo, mentre passavano in mezzo...
Io e Giorgio riuscimmo a fuggire verso il bosco... da lì potevamo vedere quel che accadeva tra le tombe... Aprirono il fuoco e gettarono anche delle bombe a mano. Sparavano molto in basso per colpire i bambini..."
-Elena Ruggeri-
A Marzabotto tra il 29 settembre ed il 5 ottobre del 1944
morirono
novecentocinquantacinque persone
216 bambini
316 donne
172 ultrasettantenni
251 uominisenz'armi
sì,
la mente da questa Bologna ridente,
per un attimo se ne va
...
e
nel silenzio che per un attimo ci coglie
nel ricordare
quell'angolo d'Appennino
nella mente passa un'altro film
e
vediamo altre borse riempite alla rifusa,
altri uomini
altre donne
altri bambini
non c'è l'Appennino
ma
il mare,
uomini che oggi fuggono come noi fuggimmo,
uomini che ancora OGGI fuggono
da guerra
e
da fame
anche loro, a volte,
in fuga
da uomini neri
e
pensiamo al vento nero che a volte li accoglie
...
ma
non è
un film
non lo fu allora,
non lo è
ora.
"non è stato un film,
qua davvero lo vedi
che
non è stato un film"
che
non è stato un film"
così, qualche tempo fa ci disse un'anima cara,
scendendo dal monumento di Sant'Anna di Stazzema
...
non è stato
e
non è un film
ed
oggi
non è
non è
non è
scontato
ed oggi, in questo giorno bellissimo,
altre parole ci vengon in mente
nulla è scontato.
un giorno a Bologna non lo è.
la libertà non lo è.
la pace non lo è.
la vita non lo è .
e
serve memoria
servono i racconti
servono le parole
servono preghiere
serve la rabbia feroce
serve l'amore
serve il bisogno di andare sempre e comunque,
come la nostra mamma ed il nostro babbo ci ripetono da sempre
serve il ricordo
teso verso il futuro
perchè
finalmente
quel che successe
71 anni fa
smetta di succedere
buon 25 aprile
un giorno a Bologna non lo è.
la libertà non lo è.
la pace non lo è.
la vita non lo è .
e
serve memoria
servono i racconti
servono le parole
servono preghiere
serve la rabbia feroce
serve l'amore
serve il bisogno di andare sempre e comunque,
come la nostra mamma ed il nostro babbo ci ripetono da sempre
serve il ricordo
teso verso il futuro
perchè
finalmente
quel che successe
71 anni fa
smetta di succedere
buon 25 aprile