le fatescappate




Le fate scappate è un piccolo mondo tra montagne e boschi incantati dove,con carte,stoffe,perline e merletti ,le fate danno vita ad allegre magie...


Montese.Modena.Italy

domenica 2 agosto 2015

Dovevamo scrivere...

Oggi solo parole,
avremmo tante cose da mostrarvi,
presto,
lo promettiamo,
lo faremo
:
corsi,carte,colori,perline
...
presto,
lo promettiamo,
lo faremo,
ma
 è estate
da queste parti
accadono cose strane,
mentre
le giornate si allungano
i minuti si accorciano
...
eppure,
oggi,
dobbiamo scrivere,
ci conoscete,
è un'esigenza.


35anni,
una vita,
la nostra.
35anni
fatti d'incontri
e
racconti,
racconti ed incontri 
che son diventati 
parte di noi,
le nostre mani,
le nostre gambe,
i nostri occhi.
incontri e racconti
che son diventati 
ricordi,
frammenti di vita,
la nostra.

35anni,
se la nostra mente non può ricordare,
noi siam nate in marzo,
eravamo troppo piccine per ricordare 
quel giorno d'agosto

il nostro cuore lo può fare,
il nostro cuore ricorda
:
Non c'ero
ma
ricordo


e
ricordiamo il silenzio esplodere nella stalla,
ricordiamo
quella voce alla radio
che interrompeva la musica
per dirci 
che 
l'orrore era esploso in quella città,
in quella città,
che tanto amavamo,
in quella città
 che era stata la compagna 
dei nostri vent'anni,
che oggi,
da questi monti,
sentiamo 
urlare e piangere
...
l'orrore 
era 
esploso a Bologna
...
sentiamo le sirene,
sentiamo la polvere stringerci la gola,
sentiamo le urla disperate,
ci sono sangue e frammenti
ci siamo noi 
che 
abbiamo lasciato quei monti 
per venire 
in questa città
per 
lavorare,
migranti nella nostra terra
per 
poter immaginare 
un domani diverso
...
un domani diverso,
domani,
forse,
perché oggi non c'è tempo per immaginare
oggi
come possiamo
dobbiamo fare,
oggi c'è sangue 
e
frammenti
e
polvere,

oggi c'è orrore,

orrore 
a Bologna.


2 agosto 1980
85 morti

35 anni fa

35 anni che ancora aspettano





Perché le fate rompono il silenzio
per parlare di orrore?
forse 
per una vecchia abitudine che viene 
da lontano,
da quando eravamo piccine picciò,
e
le favole,
tra le braccia del nostro meraviglioso nonno,
diventavano racconti di vita,
di campi con i camini,
di giganti buoni che si chiamavano 
Nelson Mandela

Vecchie abitudini
che intercalavan  la ninna nanna della nonna
fatta di preghiere
a candele accese 
per scongiurare guerre

polenta e racconti 
di viaggi 
per immaginare un domani diverso

e
risa estive
 dove il sapore dell'anguria
si incontra con l'odore del fieno secco
con le lacrime della nostra mamma
che 
ogni anno,
dopo 35 anni,
ancora
ci racconta 
di quella mattina,
quando nella stalla
esplose il silenzio.



Parole che diventano racconti,
parole che hanno saputo 
raccontarci
la storia 
come una favola
trasformandola 
in 
memoria
e
vita





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sussurra le tue parole al vento,
le fate lo sentiranno....