le fatescappate




Le fate scappate è un piccolo mondo tra montagne e boschi incantati dove,con carte,stoffe,perline e merletti ,le fate danno vita ad allegre magie...


Montese.Modena.Italy

sabato 20 luglio 2013

genova,20 luglio 2001 : il loro primo viaggio



Era luglio, il 20 luglio 2001...
Un ragazzo ed una ragazza ,una panda bianca
 ed uno zaino pieno di panini, crescentine, sogni,acqua,speranze e limoni..
Si erano conosciuti da poco, quei due ragazzi,erano emozionati e pieni di aspettative:
era il loro primo viaggio insieme ,
e la meta era speciale : un concerto a La spezia,  poi Genova e magari il suo mare...
Così partirono da quel paesino dell'Appennino,la pianura, la Toscana e poi finalmente la Liguria e La Spezia... 
suonava Bob Dylan,quella sera,


non avevano il biglietto,
ma c'era un prato: 
stesero una coperta ,presero un panino e con l'animo leggero dei vent'anni aspettarono...
ma poi il telefono squillò:
"Dove siete? Dove siete?"
" a La Spezia,mamma, al concerto..."
"Hanno ucciso un ragazzo, lo hanno ucciso ,
state lì, state attenti,
LO HANNO UCCISO..."
Le parole di Dylan cambiarono suono , e quel mare,
da quel mare sparirono di colpo le illusioni...

"..uscir di casa a vent'anni è quasi un obbligo,quasi un dovere.."

così avrebbe scritto Guccini, qualche tempo dopo,
così dovevano aver pensato,quei due ragazzi,quando decisero di ripartire, 
lo stesso,nonostante tutto..
ma non c'erano più canzoni ad accompagnarli,solo il silenzio ...

Arrivarono a Genova,si fermarono ad un posto di blocco, 
chiesero informazioni su dove andare
e, GENTILMENTE, gli fu risposto di cercare un posto lontano da banche e negozi 
e aggiunsero:
"STATE ATTENTI,RAGAZZI"

Parcheggiarono vicino al mare, in una città fantasma,
e, abbracciandosi, cercarono il sonno..
si svegliarono dopo poche ore , 
qualcuno cantava:
 i Beati Costruttori di Pace, che con le loro bandiere risalivano dal mare,
anche loro s'incamminarono,la città si stava riempendo, 


animata da una moltitudine in movimento,


una moltitudine colorata fatta da uomini,ragazzi,donne,

preti,
bambini,vecchi,

suore...una moltitudine provenite da ogni angolo del globo...

C'era una una strada,  furgoni azzurri stavano fermi,
come ad aspettare ,
mentre dietro l'angolo, contadini regalavano frutta,

i due ragazzi la presero e si misero a mangiare seduti su un marciapiede, vicino a una signora...
poco dopo,oltre quell'angolo, regnava il fuoco e la signora..
la signora l'avrebbero poi rivista in televisione : un maschera rossa.

Poi in marcia,una marcia festosa di canti,bandiere,
uomini coi fucili spianati a vederli passare,
colori e striscioni :
" un altro mondo è possibile",
"senza se e senza ma"
...
una marcia rumorosa, ma non abbastanza  da coprire quel rombare,
nel cielo non c'erano più gabbiani,
c'era soltanto un elicottero da cui penzolavano neri anfibi ed un fucile...


Il sole di luglio era cocente,si fermarono ancora...c'era una panchina,si sedettero e stupiti rimasero a guardare quel fiume di gente che rispondeva all'assurdità con una risata,




ogni tanto comparivano uomini neri, bardati,che si muovevano come in una parata,
ma i colori erano più forti e le risate più scintillanti della loro violenza,

e come erano venuti se ne andavano...

ma poi il telefono squillò :
" Dove siete?"
"Su una panchina,mamma,in corteo..è bellissimo..."
"Scappate,scappate,vi caricano...per carità scappate.."




un'odore acre coprì quello della salsedine,gli occhi bruciavano, la pelle bruciava...e col fiato in gola, senza capire, anche quei ragazzi si misero a correre,spaventati,




arrivarono a una spiaggia di ciotoli,


si sedettero,ripresero fiato ed in silenzio si misero a guardare il mare.
Sulla spiaggia, bambini giocavano,anziani passeggiavano con il cane...ma poi un rumore sordo,come uno sparo, e di nuovo fu difficile respirare,la pelle riprese a bruciare e urla coprivano il ronzare dell'elicottero,ripresero a correre,poi qualcuno gli aprì un cancello:
"Venite, correte, venite"
loro ed altri ragazzi si rifugiarono lì,e lì rimasero fin quando tornò il silenzio e l'aria tornò a sapere di salsedine...
Con gli occhi vuoti tornarono alla loro Panda e partirono...


"Sei stanco?
Dormiamo quà ?
C'è una scuola,la Diaz si può dormire lì, che dici ?"
"No, andiamo verso quel paesino che ti è piaciuto tanto,dove volevi fermarti a mangiare domani.."

..e lasciarono Genova ed il suo mare..
solo il giorno dopo scoprirono come la golosità ti può salvare:

                                                un piatto di trenette al pesto !!

Quei due ragazzi tornarono a casa, sui monti, illesi nel corpo,
ma con qualcosa, dentro,
dove non si vede, 
incrinato per sempre...
avevano vent'anni,tante speranze e qualche illusione.

"Perché a vent'anni tutto è ancora intero,
perché a vent'anni è tutto chi lo sa
a vent'anni si è stupidi davvero,
quante balle si ha intesta a quell'età..."

Lui non ne parla e non ne vorrebbe sentir parlare.
Lei non ne può parlare senza che la gola si chiuda e le lacrime scendano.

e allora lo hanno fatto Le fate, rubando qualche parola alla gioia e alla magia,
lo hanno fatto perché è importante ricordare e perché loro sono le custodi dei sogni,
e quando un sogno si frantuma,anche loro soffrono...
per questo motivo, 
oggi ,
20 luglio 2013,
dopo 12 anni ,
le fate hanno raccontato il primo viaggio di quei due ragazzi, 
che dall'oggi al domani,
si son ritrovati ad essere, 
un po' più disillusi,
in un mondo di  adulti...




le immagini sono tratte da : 
i ricordi di quei due ragazzi e 
di altri ragazzi passati da là,
da Diaz, di Daniele Vicari
e da Carlo Lucarelli ,Genova G8 , Einaudi



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