C'era una volta,
tanto tempo fa un'asse...
quando quell'asse smise d'esser albero,
pur con un velo di malinconia,
sognava
...
sognava quello che sarebbe divenuta,
non potendo più
essere albero.
lei sperava di diventar tavolo,
sarebbe,
allora,
entrata in cucina,
e
da lì
avrebbe continuato a vivere
...
da
lì sarebbe diventata spettatrice e attrice principale della vita di quella casa,
e
di quegli umani tanto strani
..
casa ed umani
che da sempre
aveva guardato con occhi curiosi.
Immaginava di aiutare in cucina,
imparando ad impastare,
immaginava di truccarsi,
quando i bambini
giocavano coi pastelli
immaginava di poter far parte dei loro sogni,dei loro ricordi
della loro vita
...
Immaginava
...
ed
il tempo passava,
passava,
passava
...
Ed
immaginando invecchiava
...
lasciata lì, spettatrice di una vita dove lei si vedeva protagonista
...
...
ma
può un sogno
smettere d'esser
sognato?
non da queste parti,
non se ci son fatine a volare tutt'attorno
...
Fu in un giorno di pioggia che quell'asse incontrò la sua fatina
...
Stava ancora sognando
quando un colpo la svegliò:
"dove mi porti,dove mi porti?",sussurrava quell'asse,
"non temere,tranquilla,
mi prenderò io
cura di te",
rispose la fatina,continuando a cantare
tra sé e sé
quella strana canzone:
"magicabula, bi di bo di...di bù..."
La prese con sé,
la portò nella sua cucina,
ed
adagiandola sul suo tavolo di cucina
la carteggiò,
col bagnoschiuma la lavò
e
con amorevole cura la cosparse d'olio
E,
guardandola,
quella fatina,
non smise mai di ripetere
"quanto sei bella, asse mia
e come saprai esserlo ancora di più..."
E
tutta gioiosa,
si mise a tagliuzzare carta
e
a cucire rose,
e
cucendo e tagliando
immaginava
la nuova vita di quell'asse
Vita finalmente vissuta
:
una cornice,
la nuova vita
della sua asse,
finalmente
attrice-spettatrice di ricordi e sogni