le fatescappate




Le fate scappate è un piccolo mondo tra montagne e boschi incantati dove,con carte,stoffe,perline e merletti ,le fate danno vita ad allegre magie...


Montese.Modena.Italy

giovedì 25 aprile 2013

25 aprile


E' una storia che viene da lontano,questa, erano gli anni '40
E' la storia di due bambini che erano troppo piccoli,
quando questa storia cominciò, 
per ricordare tutto,
ma abbastanza grandi per ricordare attimi che sarebbero rimasti dentro di loro fino ad ora...
Ricordi a cui basta poco per iniziare a parlare, 
a volte è una sirena e la vedi la paura negli occhi, l'istinto di fuggire...
altre un castagno cavo,tanto simile a quello di allora, improvvisato rifugio per proteggersi dal cielo e da quelle cose che dal cielo cadevano giù...

Altre volte è un film
e allora capita di vedere per la prima volta una lacrima solcare il viso di quel bambino ,che oggi è il tuo babbo e di anni ne ha 76 e sentirlo dire :
 "era così ,proprio così .è dura perché ci son passato,le bombe cadevano così vicino da sfiorarti , quando io e la mamma andavamo a prender l'acqua. Noi un rifugio non l'avevamo,c'era una cantina semi sotterrata andavamo lì ...
e mio padre non poteva venire da noi,
era nei boschi , ribelle !
Quel giorno ?
E quel giorno,
vidi per la prima volta uomini con la pelle diversa dalla nostra ,
più scura,
camminare su per la collina...
ci diedero cioccolata,
forse era finita..."


E la bambina ,la tua mamma, che ricorda di più, o forse riesce a parlarne di più...
ricorda di corse per raggiungere i rifugi,
di amici ribelli nascosti nelle mangiatoie ,sotto al fieno 
di animali e materassi rubati a una donna sola con due bambine piccole.....

e la paura di quelle frasi dette da uomini, che dietro a quella parola ,ribelli,si nascondevano,
ma era guerra, 
e qua' è stata dura , 
e  la guerra è sporca 
e può capitare che vada a sporcare un po' l'unica cosa giusta che c'era da fare : ribellarsi



Quel giorno?
E quel giorno corremmo per chilometri nei boschi,

 la mamma, la mia sorellina ed io...
il babbo non c'era, 
sarebbe tornato solo in agosto quando oramai non ci speravamo più,
quel giorno lui era lontano,
in un campo di concetramento con un camino...
quel giorno,arrivammo alla Baldiola di sotto
c'erano altre persone,
il padrone di casa mi diede del latte, ma era denso e aveva un sapore acido,non mi piaceva, forse era yogurt, lui  era cecoslovacco ,e lo yogurt non lo avevo mai sentito...
pensa cosa ti rimane impresso...
e l'altra cosa limpida che ricordo erano le lenzuola bianche che vedevo sventolare alle finestre delle colline difronte...
lenzuola bianche che volevano dire 
forse è finita ..."



Ha un sapore strano questa giornata,
sa di lacrime e sorrisi,
sangue e polvere da sparo,
sentieri e castagneti,
yogurt e cioccolato...
Ha un suono strano 
di silenzio e ricordi.
Ha il sapore della conquista  
della LIBERATA'  
donata a quei due bambini 
e a tutti i bambini venuti dopo di loro...




le immagini sono tratte da " L'uomo che verrà " un film di Giorgio Diritti
e dai ricordi di un Bertocchi di un po' di tempo fa


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sussurra le tue parole al vento,
le fate lo sentiranno....